Numerosi oggetti della realtà quotidiana sono ormai definiti “smart”: oltre al nostro inseparabile smartphone, ci sono servizi e beni di consumo che offrono una modalità di interazione “intelligente”. Il concetto alla base è quello di utilizzare il più possibile la tecnologia per una maggiore efficienza: tempi più rapidi, minor dispendio di energia, risparmio dei costi e tutela dell’ambiente.
Da tempo questi obiettivi che, in effetti, suonano abbastanza ambiziosi sono stati adottati anche dalle città: le smart city sembrano essere le città del futuro e, in qualche raro caso, del presente. Definire una smart city non è semplice: si tratta di città che mirano a perseguire uno sviluppo sostenibile, facendo affidamento il più possibile sulle tecnologie esistenti, in attesa che altre vengano implementate.
Si tratta quindi di una vera e propria ristrutturazione della geografia delle città, attraverso delle modalità diverse rispetto a quanto visto in passato. Il nostro Paese ha realizzato una sorta di riprogettazione delle città durante il ‘900, grazie al boom economico. I dozer usati dall’Italia hanno plasmato l’assetto più moderno e attuale che oggi vediamo. Da dove iniziare quindi per poter modellare i nostri centri abitati in qualcosa di almeno somigliante al nostro ideale futuro?
La lista è lunga ma non dovremo riprendere in mano i piani architettonici e i bulldozer Komatsu del passato, perché non si tratta di costruire qualcosa di nuovo e diverso, ma di adattare quello che c’è già e di renderlo più efficiente. Alcune delle infrastrutture che abbiamo sono adattabili, altre un po’ meno: trovare l’equilibrio tra passato e futuro è la vera sfida.
Ma quali sono in definitiva le caratteristiche che rendono una città smart? Vediamone alcune.
Le città del futuro: come saranno?
1. Edifici smart
Il primo passo per definire una città smart è quello del modellamento degli edifici in tal senso. Questo vuol dire che le strutture abitative e professionali devono rispondere a due esigenze fondamentali: garantire l’interazione agile tra persone ma offrire un livello elevato di sicurezza.
Spazi funzionali quindi, strutture portanti che facilitino la connessione ad Internet e l’utilizzo di tutti i dispositivi tecnologici che ormai riempiono la nostra vita e le nostre giornate. Anche il profilo della sicurezza è sempre più in evidenza: sicurezza fisica, che deriva dall’installazione di apparecchi smart che controllino gli accessi, ma anche sicurezza tecnologica, contro hacker e minacce informatiche.
2. Mobilità smart
Una delle sfide più difficili da superare è quella della mobilità all’interno delle città. Il problema del traffico è ormai da anni sotto l’occhio attento di amministrazioni pubbliche e sostenitori dell’ambiente, purtroppo senza aver ancora raggiunto quei risultati sperati. In Italia dobbiamo fare ancora molto per promuovere quei servizi di condivisione dei mezzi di trasporto, come il car sharing e il ride sharing che permetterebbero di supplire alle mancanze dei trasporti in pubblici che, in ogni caso, non riuscirebbero a soddisfare gran parte delle necessità quotidiane.
3. Energia smart
il problema energetico si è fatto sentire più che mai negli ultimi e forse, una volta che è arrivato al portafoglio di tutti, la sensibilizzazione è stata maggiore. Occorre procedere velocemente allo sviluppo di energie rinnovabili, che proteggano l’ambiente e, allo stesso tempo, siano facilmente fruibili dagli utenti, con un netto risparmio dei costi. Spesso si tende a dimenticare che l’energia inquina, se deriva da fonti non rinnovabili e se produce scorie.
4. Assistenza sanitaria smart
La tecnologia può migliorare anche i servizi per la salute. Si tratta di un livello superiore che richiede ovviamente una base di fondo in grado di sorreggere servizi smart. Facciamo riferimento ad esempio alla possibilità di tracciare i pazienti e il personale medico, in modo da consentire una maggiore efficienza dei servizi e una panoramica più completa di ogni paziente. L’IA soprattutto sta aiutando diverse strutture all’avanguardia alla risoluzione di problematiche a livello soprattutto psicologico, come fobie e sindromi post-traumatici.